Descrizione
La Villa
Questa singolare villa, edificata nel 1914/1915, sorge all’interno di un parco ricco di alberi pregevoli, quali canfore, cipressi, cedrus atlantica, magnolie e faggi. La sua architettura riecheggia lo stile degli chalet transalpini, ma ben si fonde nell’ambiente in cui sorge e con i modelli di villa sul lago nel tardo ‘800.
Le sue caratteristiche principali sono costituite dalla massiccia torre d’angolo con le sue trifore e i balconi pittoreschi, la balconata sporgente sul portico, che offre un belvedere sul panorama circostante, il cornicione di gronda, sostenuto da elaborate mensole a trina lignea, il tetto, a forte pendenza, ricoperto in scandole di pietra. Al corpo principale è annessa anche una casa del custode affacciata sul Sempione.
La proprietà è passata negli anni ai Diana, ai Buzzi, ai Tadini e, per qualche tempo, fu utilizzata anche come albergo, denominato “Hotel Primavera”. In questa villa, a quel tempo chiamata “Villa Piera” dal nome della moglie, Mario Tadini trovò sicuro rifugio alle tragedie della seconda guerra mondiale. Oggi è diventata una residenza plurifamiliare.
La Darsena
Edificata nel 1912, è oggi di proprietà pubblica (demanio dello Stato) ma fa parte della storia di Villa Sourour. Caratterizzata da una struttura massiccia di aspetto solido, ha l’aspetto di una costruzione fortificata a pelo d’acqua, composta da grossi conci lapidei e coperta da un terrazzo panoramico a cui si accede dal Giardino dei Glicini attraverso una scala in pietra.
L’accesso delle imbarcazioni avviene lungo il lato corto rivolto a nord, con imboccatura ad arco, sostenuta da colonne svasate con capitello geometrico floreale, con chiave di volta a formella sagomata. L’accesso pedonale è garantito da un’arcata laterale a cui si accede per mezzo di una scala interrata nello spazio tra darsena e lato strada. L’interno, ampio e spazioso, è caratterizzato da una balconata perimetrale che aveva la funzione di approdo per le imbarcazioni, lineare e senza alcun parapetto.
Nel 2023, sulla base di uno Studio di Fattibilità Tecnica ed Economica del Comune di Lesa, il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di dare corso ad un progetto di consolidamento e restauro conservativo della darsena per recuperarla all’uso pubblico come elemento trainante nel sistema organico costituito da giardino, darsena, passeggiata verso Belgirate.